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Trento, 16 settembre 2007
BOATO: «L’ASTENSIONE È UN ERRORE»
Terzo statuto, i Verdi rilanciano: pronto un disegno di legge
dal Corriere del Trentino di
domenica 16 settembre 2007

«Esprimiamo il nostro dissenso sugli appelli all'astensione al referendum del 30 settembre. In questo anche il vescovo di Trento Luigi Bressan ha sbagliato». I Verdi si affacciano con decisione alla ribalta del dibattito politico trentino. A prendere la parola per il partito ecologista è Marco Boato, presidente della sezione trentina e attualmente deputato. Molti i temi sviscerati nell'incontro di ieri mattina all'hotel America a Trento, alla presenza dello stato maggiore del partito: a fianco di Boato ci sono l'assessore provinciale Iva Berasi e l'assessore del Comune di Trento Aldo Pompermaier. Boato parla di referendum del 30 settembre sul finanziamento pubblico delle scuole private in Trentino, elezioni comunali di Avio, dibattito sul Partito democratico, coalizione di centrosinistra per le provinciali del 2008. Infine, lancia un ultimatum al governo Prodi. L'intento è spezzare il silenzio sulla riforma dello statuto di autonomia. Se nelle prossime settimane i Verdi non riceveranno risposta da Roma, presenteranno da soli un disegno di legge costituzionale per modificare lo statuto.

Boato esordisce lanciano l'appello al voto per il referendum del 30 settembre. «Non posso che esprimere — afferma il deputato — il dissenso unanime dei Verdi trentini in merito agli inviti a non andare a votare. La partecipazione al voto è un valore. Il dissenso, pur rispettosissimo, va anche all'indirizzo del vescovo di Trento Luigi Bressan. Chi parla è un cattolico, che però ritiene che sull'appello il vescovo abbia sbagliato». Il partito ecologista non dichiara preferenze di voto: «Noi abbiamo opinioni diverse al nostro interno e non ci pronunciamo sul sì o sul no».

Boato passa in rassegna i vari temi che premono ai Verdi. «Dopo l'arrivo di Prodi in regione per il patto elettorale con l'Svp sulla riforma dello statuto di autonomia è caduto un silenzio tombale» accusa il deputato, che prosegue: «Se entro qualche settimana l'iter della riforma non partirà presenteremo da soli un disegno di legge costituzionale in merito».

Il partito pensa alle elezioni. Quelle comunali ad Avio, con lo sguardo puntato su quelle provinciali del 2008. «Presentiamo in questi giorni — anticipa Boato — la lista “Verdi e democratici per Avio”. Non abbiamo un candidato sindaco. Sarebbe opportuno che il centrosinistra si ricompattasse.

Questo è l'unico test da qui al 2008. E sulle elezioni provinciali abbiamo posto agli alleati la questione della preparazione della coalizione di centrosinistra ma non abbiamo ricevuto risposta».

I preparativi per la coalizione per le provinciali sono in stallo perché tutte le energie sono state assorbite dalla polemica tra Ds e Margherita sulla costituzione del Partito democratico trentino. I Verdi stanno a guardare. Boato commenta con sarcasmo: «Abbiamo assistito a scene che allontanano dalla politica». E cita “I promessi sposi”: «Qualcuno ha deciso che questo matrimonio non s'ha da fare».

Altro tema, la conferenza programmatica dei Verdi del Trentino. «Il 13 ottobre — afferma —, in parte volutamente il giorno prima delle primarie del Pd, si terrà la conferenza programmatica dei Verdi. Il titolo è “Quale modello di sviluppo per il Trentino”». Concludono la lista delle tematiche la partecipazione di una delegazione trentina al meeting dei Verdi europei da oggi al 20 settembre a Bruxelles e il ciclo di conferenze della scuola Alexander Langer (giunta ai due anni di vita). Si inizia sabato 22 settembre con Fabio Levi, docente di storia contemporanea, che illustrerà la vita di Langer. Seguiranno il 27 ottobre la conferenza sul riscaldamento globale, il 24 novembre quella sull'acqua e il 15 dicembre quella sul rapporto tra economia e politica nello sviluppo del Trentino.

 

Trento, 17 settembre 2007
L’AUTONOMIA RIFORMATA
DAI VERDI

Boato: «Il vescovo
delegittima il referendum»

da l’Adige di lunedì 17 settembre 2007

I Verdi sono pronti a depositare una proposta di legge costituzionale per la riforma dello statuto dell’autonomia. L’annuncio è di Marco Boato, leader in provincia del Sole che ride, che ieri in una conferenza stampa alla presenza di molti esponenti del movimento ambientalista, ha fatto il punto sulla situazione politica bacchettando tra l’altro il Pd e richiamando la coalizione di Dellai ad una maggiore attenzione ai programmi.

«L’impegno alla revisione dello statuto — ha ricordato il parlamentare — era stato assunto da Prodi, dall’Svp e dai partiti dell’Unione prima delle politiche dello scorso anno. A febbraio poi il presidente Prodi aveva annunciato un tavolo fra tutte le forze politiche dell’Unione e la Svp, ma non se ne è fatto più nulla». Quella di Boato sembra una minaccia, ma lui smorza i toni. «Si tratta invece di un pungolo affinché a breve si apra ufficialmente il confronto».

Il tema dello statuto serve a Boato anche per spronare i partiti del centrosinistra a parlare di programmi. «In questi mesi — ha detto il parlamentare riferendosi alla nascita del Pd — abbiamo assistito ad un dibattito sulle forme della politica. Noi invece riteniamo fondamentali le idee». La fusione a freddo, come la chiama Boato, di Ds e Margherita non interessa i Verdi, che rilanciano. «Il 13ottobre, il giorno prima delle primarie — ha annunciato Boato — daremo vita alla convezione programmatica dei Verdi del Trentino». Come dire, il Pd si arrovella sui nomi dei leader, mentre noi pensiamo ai fatti.

Ma per i Verdi i programmi hanno perso appeal anche in Trentino. «Nell’incontro di maggioranza a Brentonico — ha ricordato Boato — abbiamo chiesto a Dellai di aprire a breve un confronto tra tutti i partiti del centrosinistra trentino per definire il programma della coalizione, il presidente ha condiviso questa urgenza.

Discutere dello sviluppo sostenibile del Trentino è per i Verdi l’unico modo per riavvicinare la gente alla politica.

Anche la telenovela del partito democratico — ha detto polemicamente Boato — non aiuta i cittadini a recuperare fiducia nella politica. Le polemiche tra Ds e Margherita e l’indicazione di candidati (il riferimento all’avvocato Osele, ndr) che in pochi giorni vengono abbandonati per strada, sono la prova di un quadro desolante. Così basta un libro, “La casta” o l’iniziativa di Beppe Grillo per suscitare scandalo». Per i Verdi quindi bisogna tornare ai temi che interessano la gente e per questo motivo rilancia la scuola di formazione politica Alexander Langer che riaprirà i battenti nelle prossime settimane sotto la guida di Roberto de Bernardis.

Infine i Verdi non prendono posizione sul referendum contro il finanziamento pubblico delle scuole private. «Gli iscritti avranno libertà di coscienza — ha spiegato Boato — ma siamo convinti che si debba andare a votare. L’invito all’astensione del vescovo Bressan è inopportuno perché delegittima il referendum che è un istituto fondamentale per ogni democrazia».

 

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